venerdì 28 dicembre 2012

Arte e Moda: ZegnArt


Si rafforza sempre di più il rapporto tra moda e arte, in particolar modo cresce l'attenzione verso l'arte da parte di molte aziende del Made in Italy, che offrono un'occasione in più di esperienza culturale e di comunicazione, specialmente allargando con il brand l'attenzione ad un mondo molto affascinante, ma spesso ostico come l'Arte Contemporanea.
Pionieri di questo connubio sono state sicuramente la Fondazione Prada e la Fondazione Nicola Trussardi,quest'ultima sotto la direzione del curatore d'arte Massimiliano Gioni, direttore della prossima Biennale d'Arte di Venezia, è riuscita a strappare al gota dei musei internazionali personali di Paul McCarthy e Maurizio Cattelan, divenendo un polo fondamentale nel panorama artistico milanese. Sempre Milano pochi mesi fa, ha visto la Fondazione Furla sostenere la performance dell'artista Marina Abramovic tenutasi al PAC, "The Abramovic Method".

Un nuovo impegno invece arriva dal Gruppo Zegna con il progetto ZegnArt, un progetto che si presenta fin da subito complesso e impegnativo investendo su tre filoni distinti. Il primo "Art in Global Stores" punta a portare l'arte nei maggiori monomarca del brand Zegna, tra i primi artisti ad essere contattati sono stai Mimmo e Francesco Jodice e Michelangelo Pistoletto.
Più complesso il lavoro portato avanti con il progetto "Public" che si propone di mettere in contatto le istituzioni culturali italiane con quelle di paesi stranieri emergenti per favorire uno scambio culturale e di artisti più o meno noti, la prima collaborazione è avvenuta con l'India, il 2013 segnerà l'incontro con la Turchia e l'anno successivo sarà la volta del Brasile.
Si è chiusa invece da qualche mese l'installazione di Lucy + Jorge Horta, Fabulae Romanae, basata su un lavoro di sinergie tra il MAXXI e il Gruppo Ermenegildo Zegna, che con il progetto "Special Projects", invece punta a dar voce a collaborazioni di alto profilo con i protagonisti della scena artistica internazionale del nostro tempo.
Un impegno importate che può rappresentare anche il rilancio del buon nome del Made in Italy.

mercoledì 26 dicembre 2012

Vogue nel Mondo. Gennaio 2013

Ancora immersi nella bufera delle festività natalizie cominciamo a gettare uno sgurado verso il futuro, facendo la solita rassegna mondiale delle cover più influenti di Vogue...

VOGUE Uk/VOGUE Us

VOGUE Uk. Su l'edizione britannica di Vogue capeggia la bionda modella del momento, la curvilinea Kate Upton, che segna così la doppietta in pochi mesi dopo la cover per Vogue Italia, per lei abito bianco Azzedine Alaia e scatti di Alasdair Mclellan. VOGUE Us. In copertina Gwen Stefany in total-look Saint Lauren, la cantante è tornata sulla scena musicale internazionale da qualche mese con il suo storico gruppo No Doubt, bell'editoriale per lei fotografata da Annie Leibovitz.


VOGUE JAPAN/VOGUE CHINA
VOGUE JAPAN da inizio al nuovo anno con due nomi importanti nel mondo della moda, la supermodella Joan Smalls fotografata da Terry Richardson, foto d'autore anche per VOGUE CHINA con gli scatti di Karl Lagerfield, in copertina Zhou Xun. 



lunedì 24 dicembre 2012

Piccole Star Crescono: Beckham junior per Burberry, Mariacarla Boscono per Givenchy con la figlia.

Non sappiamo se la bellezza si trasmetta sempre geneticamente, ma sicuramente la fama si, e sempre più sono le piccole star che fin da infanti catalizzano l'attenzione dei media internazionali facendosi icone di stile. La capostipite sicuramente è stata Suri Cruise, miscuglio ben riuscito tra l'affascinate papà Tom e la bella mamma Katie, i cui outfits hanno fatto il giro del mondo, ma le prossime campagne pubblicitarie vedranno il lancio di due rampolli che sicuramente saranno molto discussi nei prossimi anni.



Il team cretivo di Burberry infatti per la campagna promozionale S/S 2013 ha scelto di affiancare a modelli e modelle di professione, Romeo Beckham, figlio dei paparazzatissimi David e Victoria. Il ragazzino, ad appena 10 anni già si dimostra a proprio agio davanti agli scatti di Mario Testino, quasi pronto a sostituire il padre che non ha mai avuto difficoltà a svettare su grandi cartelloni pubblicitari in giro per il mondo, anche se il mix tra il calciatore più desiderato e l'ex-Spice non sembra proprio ben riuscito.
Ha pochi mesi, ma già posa per Givenchy, Marialucas, figlia di Mariacarla Boscono che da musa ispiratrice di Riccardo Tisci, designer della famosa maison francese, torna davanti l'obiettivo di Mert & Marcus imbracciando la figlia, che avrà una lunga carriera nella moda se sarà riuscita a succhiare dalla madre almeno un po' del tanto fascino della modella.

sabato 22 dicembre 2012

Maurizio Galimberti. Storia e sperimentazione in una Polaroid



Maurizio Galimberti, classe 1956 nato a Como, si è imposto sulla scena internazionale della fotografia a partire dalla fine degli anni '90, quando è diventato il fotografo delle star grazie a un progetto in collaborazione con diverse edizioni del Festival del Cinema di Venezia, fotografando tra gli altri Johnny Deep, Benicio del Toro e Javier Bardem. Esponente della Polaroid, affiancato dalla stessa Lady Gaga per la salvaguardia di un marchio storico della fotografia internazionale, fa di un mezzo dall'allure senza tempo un vero concentrato di sperimentazione e di rilettura delle avanguardie storiche con risultati molto affascinanti. La scelta di utilizzare la Polaroid deriva dalla paura del buio  provata fin da quando era un bambino, questo lo ha portato ben presto ad abbandonare la camera oscura e a scegliere un mezzo che non richiedesse grandi tempi di sviluppo e che forse ancor più della comune idea della fotografia, riuscisse a condensare la cattura dell'attimo con la possibilità di avere, qualche minuto dopo, lo scatto tra le mani.

In una chiacchierata avvenuta sabato scorso presso il Politecnico di Bari, il fotografo è tornato più volte sulla necessità della conoscenza della storia per sviluppare un proprio progetto citando tutti gli artisti che sono stati gli ispiratori della sua ricerca: affascinato dal futurismo, ha perseguito una ricerca dadaista posta a scarnificare l'arte della sua forza classica, ma, a mio avviso, è possibile ritrovare specialmente nelle sue composizioni di polaroid quelle ricerche alla base del Puntinismo praticato da Seurat, o la ricerca tridimensionale propria delle opere del filone cubista di Picasso.
I grandi mosaici infatti scompongono il soggetto del ritratto, che sia un'oggetto, una persona, un'architettura, per poi andare a ricomporla, come tanti pixel, vista da vicino l'immagine appare nel suo frammento, dove ogni polaroid possiede già una propria forza, ma è allontanandosi che l'immagine nella sua complessità acquista dinamicità deformando i visi, realizzando pattern geometrici e creando giochi illusionistici, il viso e le mani si sfaccettano secondo diverse angolazioni eppure l'immagine appare nella sua unità.

martedì 4 dicembre 2012

Vogue Italia Dicembre 2012. Cruise 2013


Si conclude un altro anno con Vogue e lo si fa con il botto, infatti mai copertina fu più criticata di questa da quando ce ne occupiamo. La voluta citazione agli anni '80, al mondo della New York dello Studio 54, con protagonista Jerry Hall, modella senza tempo, dalla femminilità prorompente, audace e sensuale ha portato Steven Meisel a fotografare la bella modella in abito rosso Valentino con stampa graphic leopard, presa per i capelli da un moderno centauro che indossa pantaloni di pelle nera. Il tasso di contenuto erotico è decisamente innegabile, per la composizione provocante, per il sottile gioco di dominazione tra le parti, nonché per l'espressione di una forte libertà trasgressiva.

Una comunità spaccata quella di Vogue.it, tra gli indignati per una copertina che sembra quasi inneggiare alla violenza sulle donne, tema più che sensibile in questi giorni e coloro i quali invece plaudono ancora una volta al capolavoro da appendere in camera.
Difficile pensare che l'incitamento alla violenza femminile possa venire da una donna come Franca Sozzani, che più volte ha difeso il sesso femminile nei suoi post quotidiani, il risultato potrà essere discutibile ma sicuramente non portato a giustificare certi comportamenti di violenza, del resto non è la prima volta che un determinato immaginario, la New York anni '80, faccia i conti con una sessualità spesso fuori dai canoni tradizionali.